Casaleggio Boiro

Il suo nome sembra derivare da “Casal Regiium” confermerebbe le frequentazioni del Grande Bosco della Valle dell’Orba da parte dei Re Longobardi per le loro cacce al cervo.

IL CASTELLO

Si tratta di uno dei più antichi edifici monferrini.
Alcuni autori lo fanno risalire al X Secolo.

Uno dei particolari più interessanti di questo edificio, oltre ad alcune decorazioni a merletto delle bifore, è il rilievo in pietra che funge da architrave all’ingresso dove sono raffigurati un cavaliere montato e armato di scudo e lancia e una donna affiancata da due leoni.

Gode di una posizione invidiabile dal punto di vista paesaggistico.
Questa caratteristica fece si che il maniero, venisse scelto per girare alcune scene della famosa versione televisiva dei Promessi Sposi diretta da Sandro Bolchi.

Nello sceneggiato il castello rappresentava il nido d’aquila dell’Innominato, al quale si recava Don Abbondio per liberare Lucia che vi era rinchiusa.

Casaleggio Boiro

L’ANTICA PARROCCHIALE DI SAN LEONE

Si incontra non appena si supera l’arco della prima cerchia delle mura del castello e si segnala l’altare maggiore realizzato in legno sulla parte superiore nel ‘700 realizzato da un abile ebanista che ha realizzato anche il tabernacolo con nicchia e colonnine corinzie.

La fondazione della chiesa sembra sia stata fatta nel 1600 dove si ha notizia della celebrazione di un funerale.

LA PARROCCHIALE DI SAN MARTINO

L’esistenza della parrocchiale risale al 1188. Attualmente la Chiesa è ad una sola navata.

Casaleggio Boiro

L’altare sul lato destro è dell’Immacolata realizzato come la grotta di Massabielles a Lourdes, poi vi è l’altare dedicato al Sacro Cuore che presenta un paliotto in marmi policromi che lo fanno risalire al XVI-XVII secolo con due tortili in marmo nero di grande eleganza.

L’altare maggiore è di notevole pregio artistico dove ai lati vi sono due affreschi, “L’ultima cena e “L’orazione di Gesu’ nell’orto degli ulivi”, opere del Gandini.

Dietro l’altare un coro ligneo di straordinaria bellezza dello stesso autore.

LAGHI DELLA LAVAGNINA E VECCHIE MINIERE DELL’ORO

I laghi della Lavagnina sono una bellezza naturale da visitare lungo la Valle del Gorzente.

Vi sono le antiche miniere dell’oro sono collegate all’origine della mitica citta’ romana “La Rondinaria”.

Furono i Romani che per primi, utilizzando migliaia di schiavi iniziarono ad esercitare l’attività dell’estrazione dell’oro lungo le rive del torrente Piota.

Le miniere furono attive per tutto l’ottocento sino ai primi anni del ‘900 e sul fondo del lago della Lavagnina, nei periodi di secca, sono ancora visibili i resti delle case degli ultimi cercatori d’oro.

L’Ente delle Aree Protette dell’Appenino Piemontese di cui il Comune fa parte ha eseguito lavori per rendere accessibili due delle miniere d’oro, naturalmente sotto la guida dei guardiaparco.

Ancora oggi si organizzano gare di ricerca dell’oro e sono nate diverse associazioni.

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